Corriamo per i dati!

10 km per 10 motivi per aprire gli Open Data

Il 23 marzo 2025, alla Stramilano 10/5 km, correremo 10 km per un obiettivo chiaro: chiedere più Open Data accessibili a tutti! Ogni chilometro rappresenta una ragione per cui le istituzioni devono promuovere l’apertura e la condivisione dei dati. Dunque, parliamo di Open Data!

Con Open Data (dati aperti) si indicano quei dati pubblici o privati resi liberamente accessibili, riutilizzabili e condivisibili da chiunque, preferibilmente in formati aperti e machine-readable. In altre parole, chiunque può usare e ridistribuire questi dati, eventualmente con l’obbligo di citarne la fonte e di mantenerli aperti a sua volta. Questa apertura rappresenta un cambiamento culturale: invece di tenere le informazioni chiuse in silos, enti pubblici e organizzazioni le pubblicano proattivamente, promuovendo trasparenza e collaborazione.

Negli ultimi anni governi, istituzioni e aziende in tutto il mondo hanno abbracciato gli Open Data riconoscendone il potenziale come motore di progresso economico e sociale e la pubblicazione di dati aperti ha prodotto benefici significativi in svariati settori – dalla salute ai trasporti, dalla sicurezza alimentare all’istruzione e all’ambiente.

La Commissione Europea, ad esempio, considera i dati aperti “una risorsa essenziale per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e il progresso della società”

Gli Open Data favoriscono, infatti, una cooperazione più stretta tra amministrazioni, cittadini e imprese, creando nuove opportunità di innovazione. Come vedremo, l’accesso libero ai dati può migliorare la qualità dei servizi pubblici, stimolare l’economia, rendere le istituzioni più trasparenti e aiutare ad affrontare sfide sociali complesse. 

Di seguito presentiamo i nostri dieci motivi chiave per cui l’Open Data contribuisce al benessere sociale e al progresso della società. 

Perché ogni passo conta. Ogni dato fa la differenza.

Vedi:(Open Data Handbook)

10 km per 10 motivi!

1. Maggiore trasparenza e responsabilità pubblica

Rendere i dati aperti aumenta la trasparenza dell’operato delle istituzioni e facilita il controllo diffuso; quando governi e amministrazioni pubblicano bilanci, appalti, dati sulla spesa e altre informazioni chiave in formato aperto, i cittadini e i media possono scrutare l’uso delle risorse pubbliche, evidenziando sprechi o irregolarità e questo accresce la responsabilità (accountability) dei decisori pubblici: sapendo di poter essere monitorati, politici e funzionari sono incentivati ad agire in modo più onesto ed efficace. Secondo Transparency International, l’Open Data è un ingrediente critico nelle iniziative anticorruzione, perché la maggiore trasparenza sui fondi pubblici “riduce sprechi e cattiva gestione delle risorse e aiuta a garantire uno scambio più trasparente e responsabile tra governi e cittadini”

In ambito internazionale, anche il G20 ha riconosciuto il ruolo degli Open Data nel promuovere una cultura di integrità: già nel 2014 ha adottato dei principi sull’Open Data anticorruzione come strumento cruciale per rafforzare trasparenza e accountability nella lotta alla corruzione. In sintesi, dati aperti significano istituzioni più trasparenti e affidabili, perché sottoposte a uno scrutinio pubblico continuo che ne migliora l’operato.

Vedi: (Transparency International)


2. Partecipazione civica ed empowerment dei cittadini

Gli Open Data non solo rendono più visibile l’azione del governo, ma coinvolgono attivamente i cittadini nei processi decisionali, grazie ai dati aperti, infatti, le persone possono informarsi meglio sui problemi e sulle politiche pubbliche e possono basare le proprie opinioni su evidenze concrete.

Ad esempio, se vengono pubblicati in Open Data i dati sull’inquinamento locale o sul bilancio comunale, i cittadini possono analizzare e proporre soluzioni, partecipando in modo informato al dibattito pubblico; questo porta a una democrazia più partecipativa: i cittadini “possono esaminare i dati alla base dei rapporti ufficiali e farsi una propria opinione”, invece di dipendere solo da sintesi fornite dalle istituzioni. Inoltre, i dati aperti danno potere (empowerment) ai cittadini perché permettono loro di contribuire alla co-creazione di politiche e servizi più adatti ai propri bisogni.

Un rapporto dell’UE evidenzia come l’Open Data favorisca una relazione più interattiva e collaborativa tra governo e cittadini, stimolando una partecipazione attiva alla definizione delle politiche. In questo modo, la società civile diventa protagonista: attraverso piattaforme civiche, hackathon o osservatori civici basati su Open Data, i cittadini possono segnalare problemi, monitorare progetti pubblici e proporre innovazioni, contribuendo direttamente al miglioramento della cosa pubblica.

Vedi: (The benefits and value of Open Data | data.europa.eu)


3. Miglioramento dei servizi pubblici ed efficienza amministrativa

Uno dei benefici tangibili degli Open Data è il miglioramento dell’efficienza nella pubblica amministrazione e la conseguente elevata qualità dei servizi offerti ai cittadini. Infatti, quando i dati vengono condivisi apertamente tra uffici e resi accessibili al pubblico, si evitano duplicazioni di raccolta dati e si ottimizzano i processi decisionali interni. 

Ad esempio, la pubblicazione aperta di dati permette alle diverse agenzie governative di attingere a un patrimonio informativo comune, prendendo decisioni più rapide e coordinate. Secondo studi europei, l’Open Data contribuisce ad “aumentare la qualità, l’efficienza e la trasparenza dei servizi pubblici” e ciò si traduce anche in risparmi economici: si stima, infatti, che nei paesi UE l’uso di dati aperti possa far risparmiare alle amministrazioni circa 1,7 miliardi di euro entro il 2020 grazie a minori richieste di informazioni e ottimizzazione del lavoro.

Un caso citato è quello del Ministero dell’Istruzione nei Paesi Bassi: dopo aver reso aperti molti dati sull’istruzione, il numero di richieste di informazioni rivolte agli uffici è drasticamente calato, riducendo il carico di lavoro e i costi, e le poche domande restanti sono più facili da evadere poiché è chiaro dove reperire i dati necessari. In sostanza, dati aperti significano amministrazioni più efficienti (meno burocrazia interna, meno costi) e servizi migliori per i cittadini, che trovano informazioni aggiornate e possono interagire con enti pubblici più organizzati e reattivi.

Vedi: (The benefits and value of Open Data | data.europa.eu)


4. Innovazione tecnologica e creazione di nuovi servizi

Gli Open Data sono spesso descritti come il “carburante” per l’innovazione. Quando grandi quantità di dati vengono messe a disposizione di tutti, sviluppatori, ricercatori e imprenditori possono riutilizzarli per creare nuovi servizi, applicazioni e prodotti che prima non esistevano. Ad esempio, l’apertura dei dati sui trasporti pubblici di una città ha permesso a sviluppatori indipendenti di realizzare app per conoscere in tempo reale orari e percorsi degli autobus, migliorando l’esperienza dei pendolari. 

Su scala più ampia, un’analisi dell’European Data Portal conferma che i dati aperti “contribuiscono allo sviluppo di servizi innovativi e alla creazione di nuovi modelli di business”. Imprese sia nuove che esistenti possono combinare dataset aperti per generare idee originali: ad esempio, incrociando dati meteorologici aperti con dati agricoli si possono sviluppare servizi di agricoltura di precisione; utilizzando dati sanitari aggregati si possono costruire applicazioni per la prevenzione medica, e così via. 

Secondo un report di McKinsey, la disponibilità di Open Data sta già dando vita a centinaia di nuove imprese nel mondo e aiuta aziende consolidate a sviluppare prodotti completamente nuovi basati sull’analisi di questi dati. In particolare, i dati aperti fungono da piattaforma su cui attori diversi possono sperimentare: la sperimentazione e l’analisi di dati liberamente disponibili consente di testare soluzioni innovative a basso costo e in tempi rapidi. Questo ambiente fertile favorisce un ecosistema di startup e iniziative tecnologiche che alimentano il progresso tecnologico generale.

Vedi: (Open Data: Unlocking innovation and performance with liquid information | McKinsey)


5. Crescita economica e opportunità di business

Oltre all’innovazione, l’Open Data genera valore economico su larga scala. Numerosi studi hanno cercato di quantificare l’impatto economico dell’apertura dei dati: i risultati indicano un potenziale enorme in termini di PIL, posti di lavoro e nuove imprese. 

Il McKinsey Global Institute stima che l’uso esteso degli Open Data potrebbe liberare a livello globale un valore annuo di 3–5 mila miliardi di dollari (3–5 trillion USD) in diversi settori economici. Questo valore deriva da benefici come maggiore efficienza operativa, nuovi prodotti e servizi sul mercato e risparmi per i consumatori (ad esempio costi ridotti e maggiore convenienza). Anche a livello europeo i numeri sono significativi: secondo dati UE, il mercato dei prodotti e servizi basati su Open Data ha raggiunto nel 2020 un valore di 75,7 miliardi di euro, in crescita del 37% rispetto a pochi anni prima. 

Tale crescita di mercato si accompagna alla nascita di nuove aziende specializzate nell’analisi e nel riuso dei dati aperti, nonché all’espansione di imprese esistenti che integrano gli Open Data nel proprio business. Parallelamente, si creano opportunità occupazionali: solo in Europa si calcola che gli Open Data abbiano contribuito alla creazione di 100.000 nuovi posti di lavoro entro il 2020, favorendo anche lo sviluppo di competenze digitali avanzate. In definitiva, l’accesso libero ai dati funge da volano per l’economia, stimolando investimenti e opportunità di business che si traducono in crescita economica diffusa.

Vedi: (Open Data: Unlocking innovation and performance with liquid information | McKinsey)


6. Decisioni informate e politiche basate sui dati

L’apertura dei dati migliora la capacità di prendere decisioni basate su evidenze tanto nel settore pubblico quanto in quello privato. Quando i dati sono liberamente disponibili, possono essere analizzati da diversi attori (analisti, ricercatori, giornalisti, cittadini) per trarne informazioni utili e insight approfonditi. Ciò significa che le politiche pubbliche possono essere orientate da dati reali anziché da sole intuizioni. Un principio fondamentale dell’Open Government Data è proprio supportare le politiche data-driven: ad esempio, i decisori possono consultare dati aperti su disoccupazione, mobilità, sanità e altri indicatori per calibrare meglio gli interventi e verificarne gli effetti nel tempo. 

L’Open Data Charter delle Nazioni Unite evidenzia che i dati aperti permettono a governi e società civile di “prendere decisioni più informate”, sviluppando nuove analisi e idee innovative che generano benefici sociali ed economici e migliorano la vita dei cittadini. Anche le aziende traggono vantaggio da questa disponibilità: combinando dataset aperti con i propri dati interni, possono sostituire approcci decisionali basati sull’intuito con analisi oggettive, identificando meglio le preferenze dei clienti o ottimizzando le operazioni. 

In sintesi, gli Open Data alimentano una “cultura del dato” in cui decisioni e politiche sono sostenute da fatti e statistiche verificabili, aumentando l’efficacia degli interventi sia pubblici che privati.

Vedi: (Open Data Charter)


7. Avanzamento della ricerca scientifica e dell’innovazione

Nel mondo della ricerca, l’Open Data coincide con la pratica di rendere disponibili i dati scientifici grezzi (risultati di esperimenti, rilevazioni, statistiche) affinché altri possano analizzarli e riutilizzarli. Questa apertura accelera il progresso scientifico e l’innovazione in diversi modi. Innanzitutto, consente di validare i risultati: altri scienziati possono verificare esperimenti e analisi su dati aperti, aumentando la robustezza delle conclusioni e la fiducia nella scienza. Inoltre, i ricercatori possono “riutilizzare i dati di altri per costruire sulle scoperte esistenti e far progredire ulteriormente la ricerca”, evitando duplicazioni costose di raccolta dati e concentrandosi su nuove analisi. 

Questo porta a una maggiore efficienza della ricerca: studi evidenziano che la condivisione aperta dei dati facilita collaborazioni future e velocizza il ritmo con cui si conducono e diffondono ricerche importanti. I benefici ricadono anche sulla società: dati scientifici aperti significano che le applicazioni reali delle scoperte possono essere implementate più rapidamente. 

Un esempio viene dai campi ambientale e sanitario, dove l’accesso aperto ai dati di ricerca ha permesso risposte più tempestive e informate – ad esempio nel monitoraggio delle epidemie o nell’analisi dei cambiamenti climatici – fornendo evidenze per politiche efficaci in tempo reale. Infine, l’apertura dei dati di ricerca aumenta la trasparenza scientifica, migliorando la fiducia del pubblico nella scienza e incoraggiando il supporto alle attività di ricerca. 

Dunque, gli Open Data contribuiscono a creare un ecosistema scientifico più collaborativo, veloce e affidabile, con ricadute positive sull’innovazione e sul benessere generale.

Vedi: (What is Open Data and how will the research community benefit from it on our open research platform? | Microbiology Society)


8. Collaborazione e sinergie tra settore pubblico, privato e società civile

L’Open Data favorisce nuove forme di collaborazione intersettoriale; infatti, quando i dati sono liberamente accessibili, diversi attori – amministrazioni, imprese, ONG, comunità tech e cittadini – possono lavorare insieme sugli stessi dati per risolvere problemi comuni. Ciò abbatte le barriere tradizionali tra settore pubblico e privato, creando sinergie virtuose. 

Un chiaro esempio sono gli hackathon e i challenge civici: eventi in cui sviluppatori, designer e attivisti si riuniscono per creare soluzioni digitali a partire da dataset pubblici aperti. Queste iniziative, abilitate dall’Open Data, hanno prodotto applicazioni utili in settori come la mobilità urbana, la trasparenza amministrativa, la tutela dell’ambiente e molti altri. La collaborazione non avviene solo in eventi isolati: l’Open Data facilita partenariati stabili pubblico-privato. 

Ad esempio, aziende private possono co-creare servizi insieme a enti pubblici utilizzando dati aperti governativi (si pensi a servizi meteo avanzati basati su dati pubblici, o piattaforme di turismo digitale costruite su dati culturali aperti). Secondo gli esperti, “l’Open Data crea opportunità di collaborazione tra settore pubblico e privato” attraverso progetti congiunti che sfruttano i dati disponibili. Anche le organizzazioni non profit e le università partecipano a questo ecosistema condividendo i propri dati (open science, open government partnership, ecc.) e utilizzando quelli altrui. 

Il risultato è un approccio collaborativo alla soluzione dei problemi, in cui le competenze e le risorse di attori diversi confluiscono grazie ai dati aperti. In quest’ottica, l’Open Data funge da linguaggio comune che permette a comunità diverse di interagire e innovare insieme.

Vedi: (The benefits and value of Open Data | data.europa.eu)


9. Soluzioni a sfide sociali e obiettivi di sviluppo sostenibile

L’apertura dei dati si è rivelata uno strumento chiave per affrontare grandi sfide collettive, come gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. Problemi complessi quali il cambiamento climatico, le epidemie, la povertà o la gestione delle città richiedono politiche basate su dati accurati e condivisi. Gli Open Data facilitano proprio questo: rendono disponibili a tutti i portatori di interesse (governi, scienziati, cittadini, aziende) le informazioni necessarie per comprendere i fenomeni e coordinare gli interventi. 

Nel preambolo della Carta Internazionale dei Dati Aperti si afferma che la rivoluzione dei dati in corso “ha un enorme potenziale per supportare la progettazione, l’erogazione e la valutazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile su scala globale”. In altre parole, se i dati su istruzione, salute, qualità dell’aria, etc. sono aperti, diventa più semplice monitorare i progressi verso traguardi sociali e ambientali e identificare dove intervenire.

Un esempio pratico: l’Open Data in ambito ambientale consente di tracciare emissioni e parametri climatici in modo trasparente; questi dati possono essere usati da ricercatori e attivisti per spingere azioni contro il cambiamento climatico e valutare l’efficacia delle politiche ambientali. Allo stesso modo, i dati aperti sui bilanci e sui servizi pubblici aiutano a individuare disparità sociali (ad esempio differenze di spesa sociale tra regioni) così da poter correggere diseguaglianze. 

Anche settori come l’agricoltura vedono benefici: “un maggiore accesso ai dati può rendere l’agricoltura più efficiente” e aiutare a garantire la sicurezza alimentare, mentre dati aperti sul meteo e sulle risorse idriche supportano la gestione sostenibile dell’ambiente. Dunque, gli Open Data forniscono le conoscenze condivise per affrontare problemi globali e orientare il progresso verso uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

Vedi: (Open Data Charter)


10. Inclusione sociale e coinvolgimento di gruppi emarginati

Un aspetto spesso sottolineato è il potenziale degli Open Data di promuovere l’inclusione e l’equità sociale. La libera accessibilità dei dati, infatti, riduce asimmetrie informative che spesso penalizzano i gruppi più vulnerabili. Se i dati pubblici – ad esempio su servizi sanitari, istruzione, trasporti – sono aperti e facilmente consultabili, anche le comunità marginalizzate possono trarne vantaggio, esercitando i propri diritti con maggiore consapevolezza. 

L’Unione Europea rileva che dal punto di vista sociale l’Open Data “abilita l’inclusione di gruppi emarginati”. Ciò può avvenire sia direttamente, tramite applicazioni dedicate, sia indirettamente, grazie a politiche più mirate. Un caso concreto: in varie città europee, sviluppatori civici hanno utilizzato dati aperti sulla mobilità urbana per creare mappe e app che facilitano gli spostamenti delle persone con disabilità (ad esempio indicando parcheggi riservati e stazioni accessibili). Questi servizi, resi possibili dai dati aperti, migliorano la qualità della vita di chi affronta barriere fisiche, favorendone l’autonomia e la partecipazione alla vita cittadina. Allo stesso modo, Open Data su scuole e risultati scolastici possono aiutare le famiglie in quartieri svantaggiati a scegliere le migliori opportunità educative, oppure dati aperti sui trasporti pubblici possono portare alla creazione di percorsi più adatti alle esigenze delle periferie. 

In generale, quando le informazioni di pubblico interesse sono aperte a tutti, diminuisce il divario digitale e informativo: tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito o dallo status sociale, hanno l’opportunità di accedere a conoscenze che possono migliorare la propria condizione. Gli Open Data dunque contribuiscono a una società più inclusiva e giusta, in cui più persone possono far sentire la propria voce e beneficiare del progresso.

Vedi: (The benefits and value of Open Data | data.europa.eu)

E adesso che lo sai, corri con noi per i dati!

Ora che conosci l’importanza degli Open Data, hai tra le mani il potere di cambiare le cose. 

Non limitarti a osservare: diventa parte del cambiamento, condividi e promuovi la cultura dei dati aperti per costruire insieme una società più equa, trasparente e innovativa. 

Ogni passo conta. Ogni dato fa la differenza.

Nami - Data Intelligence

#Corriamoperidati #Stramilano